Tavola rotonda su “sovranismo e populismo”: il punto di vista dei gruppi ecclesiali reggini

Il 6 dicembre 2018, sollecitati dal Direttore dell’ISFPS Mons.  A. Lanza prof. A.Spadaro, diversi rappresentanti dei gruppi ecclesiali reggini si sono riuniti presso l’aula Farias  per discutere – in libertà ma nel rispetto della dottrina sociale della Chiesa – di “popolarismo” e “populismo”, di “universalismo cattolico” e “nazionalismo sovranista”, di società “inclusive” e di tendenze xenofobiche. Obiettivo dell’incontro –moderato dalla prof. G. Pultrone e dal Dott. V. Musolino del Consiglio direttivo del Lanza – è stato un confronto chiaro su queste tematiche di pressante attualità. Hanno partecipato ufficialmente 7 gruppi ecclesiali e, a titolo individuale, anche esponenti di altri gruppi.

Il rappresentante del Movimento di Rinascita Cristiana ha precisato le definizioni possibili dei termini sovranismo (inteso come rivendicazione di una sovranità che si crede perduta o ceduta alle istituzioni sovranazionali) e populismo (una forma di democrazia “diretta”, con una struttura leaderistica, che predilige la comunicazione via social network).

Mentre il sovranismo tende a creare gruppi chiusi, in opposizione alla globalizzazione, il populismo elegge a proprio motto la preminenza del proprio gruppo di appartenenza. Si è rilevato come spesso persino alcune forze xenofobe rivendicano presunte radici cristiane: per questo non si può rimanere spettatori silenziosi, dovendosi impegnare all’opposto per creare strutture aperte di accoglienza e rispetto dell’altro.

Il documento inviato dal Movimento di impegno educativo dell’Azione Cattolica ha richiamato i principi costituzionali e la necessità di una sana sovranità e di un popolo libero come presupposti per una vera democrazia.

La sovranità può esercitarsi solo attraverso i corpi intermedi, che tuttavia devono recuperare credibilità; è fondamentale, inoltre, un’informazione corretta e lo studio della Costituzione in tutte le scuole per formare cittadini responsabili.

Anche la relatrice di Comunione e Liberazione ha ribadito l’esigenza di educare cittadini consapevoli e attivi. Nell’attuale contesto di crisi epocale, di dissenso e rancore sociale, si può ripartire solo attraverso un dialogo costruttivo e la creazione di legami che non siano solo funzionali e occasionali.

La Cvx si è interrogata sulle cause che generano le strutture di peccato e ha analizzato la preoccupante crescita di consensi di partiti populisti e razzisti. In questi anni gli appartenenti alla Comunità hanno reagito alle tendenze xenofobe con l’impegno in apostolati per gli stranieri, come l’ambulatorio medico e il doposcuola.

Il Movimento dei Focolarini, creato da C. Lubich proprio per l’“unità” dei cristiani, non può accettare tendenze divisive e ostili, ma, come è riportato nella carta dei valori, deve prevalere il desiderio di fraternità.

Per questo il relatore del MF ha insistito sulla costruzione di luoghi di confronto pluralistico, di meditazioni collettive, oltre le singole appartenenze politiche: ogni Regione dovrebbe avere una “scuola di partecipazione”.

Dall’intervento del MEIC si è rilevato come le istanze sovraniste e populiste abbiano prevalso anche in seguito al venir meno del ceto medio e della classe intellettuale che ne era espressione. Ne deriva un invito infine a rivisitare esperienze di fede in chiave di cittadinanza attiva, anche in ambito europeo e la disponibilità a sostenere tavoli di dialogo che creino programmi spendibili in ambito politico e sociale.

Per i giovani della FUCI il sovranismo non nasce con una dignità ideologica definita ma per la rabbia sociale esplosa dopo la crisi finanziaria, la crescita della disoccupazione e la conseguente critica alla globalizzazione e all’establishment europeo. Non è condivisibile una soluzione “a debito” che ricadrebbe sulle generazioni future, ma gli obiettivi delle politiche pubbliche dovrebbero essere lungimiranti.

In conclusione: si è trattato di un’occasione importante e partecipata di dialogo, che auspicabilmente l’ISFPS ripeterà, in forme nuove, con tutti i gruppi ecclesiali.

Stefania Giordano