Il 9 maggio 2025 si è svolto all’Istituto Mons. A. Lanza un partecipato incontro con Giuliana Martirani, geografa e meridionalista napoletana, membro di Pax Christi, e nota per il suo impegno nell’insegnamento e nella promozione della pace, della giustizia sociale e della sostenibilità ambientale. La sua operosità nel mondo del volontariato già in passato l’aveva condotta a Reggio Calabria dove, tra i tanti attivisti, ha conosciuto anche don Italo Calabrò che per lei è stato una fonte preziosa di ispirazione. Prima della sua lezione presso l’Istituto ha inoltre voluto recarsi in visita ad Arghillà, zona periferica a nord della città.
Con uno stile originale e un tono molto divulgativo, Giuliana Martirani ha narrato un immaginario racconto della durata di 7 giorni, proprio come i giorni della Creazione, in cui gli amanti della terra (eco-lovers) si contrappongono a coloro che sfruttano e distruggono il pianeta (eco-haters), e, in questa forma di storytelling sono state affrontate svariate tematiche dell’attualità socio-politica, quali democrazia versus democrature, e poi guerre, impoverimento, debito, migrazioni e ambiente. In questo racconto il primo giorno si immagina che alcuni uomini decidano di non comportarsi più come “esseri spirituali che fanno un’esperienza materiale”, per usare l’espressione del filosofo gesuita francese Pierre Teilhard de Chardin, ma di agire solo come esseri materiali che vivono per accaparrarsi tutte le risorse della terra a loro piacimento, scatenando di conseguenza disastri ambientali, inquinamento dei suoli, dell’aria e dei mari e poi guerre per la conquista di “terre rare” e territori contenenti altre risorse energetiche da sfruttare. Accadde allora che l’uomo, pur rappresentando solo lo 0,01% degli esseri viventi, distrusse l’83% delle specie.
In ogni periodo in cui gli eco-haters causano una catastrofe ecologica, di contro coloro che amano la terra intervengono con azioni positive per riportare la luce della speranza, si oppongono ad esempio al consumismo selvaggio e alla finanziarizzazione dell’economia, educano alla pratica di stili di vita sostenibili, decidono di riciclare, ridurre, riparare, risparmiare. La relatrice ha richiamato più volte l’enciclica Laudato si’ di Papa Francesco, in particolare il punto 206, che ricorda la responsabilità sociale dei consumatori, e che un cambiamento negli stili di vita può «arrivare ad esercitare una sana pressione su coloro che detengono il potere politico, economico e sociale», perché l’acquisto è anche un atto morale, oltre che economico.
Gli eco-lovers fanno propri anche i principi della nonviolenza come stile politico, opponendosi ai mercanti di armi, e si appellano ai principi di non discriminazione in base all’appartenenza a un popolo, ad una razza o a un genere.
A conclusione della presentazione, è stato opportunamente riportato il pensiero di Teilhard de Chardin, secondo il quale «Noi non siamo esseri umani che vivono un’esperienza spirituale. Noi siamo esseri spirituali che vivono un’esperienza umana».