Il 5 aprile 2024 all’Istituto diocesano A. Lanza si è svolto un dibattito sulla transizione digitale nell’era dei Big Data, con l’intervento dei docenti universitari Angela Busacca, che insegna diritto dell’informatica, e Francesco Carlo Morabito, ordinario di elettrotecnica e attuale presidente della Neural Netwok Society, introdotti della vicedirettrice prof. Gabriella Pultrone.
La relazione della professoressa Busacca si è incentrata sulle implicazioni giuridiche legate alla gestione e alla sicurezza dei dati personali, alla privacy e ai rischi che possono derivare dalla manipolazione e dall’analisi dei Big Data, ossia grandi quantità di dati che richiedono approcci di trattamento più complessi.
La normativa europea, come il GDPR, cerca di garantire la protezione dei dati personali, ma la rapidità dell’evoluzione tecnologica fa sembrare già obsoleta una regolamentazione risalente al 2018.
Si cerca sia di tutelare la riservatezza dei dati, che di monitorare il flusso di quei dati che rendiamo pubblici volutamente o inconsapevolmente attraverso le interazioni online, i post sui social, la condivisione di contenuti e le tracce digitali derivate dalla nostra navigazione, dalle spunte sui consensi e dall’accettazione dei cookies.
Ma, nonostante i tentativi normativi, alcune pratiche, come la profilazione dei dati, possano rappresentare una minaccia per i diritti individuali e le libertà personali: si pensi ad esempio al noto caso “Cambridge Analytica”, la società di consulenza britannica che operava una raccolta indiscriminata di dati dai social network cedendoli ad agenzie private allo scopo di influenzare le campagne elettorali.
La docente ha richiamato la tutela dell’art. 22 del GDPR, che prevede che <<L’interessato ha il diritto di non essere sottoposto a una decisione basata unicamente sul trattamento automatizzato, compresa la profilazione, che produca effetti giuridici che lo riguardano o che incida in modo analogo significativamente sulla sua persona>>.
Dall’altro lato, la transizione digitale nell’era dei big data offre numerose opportunità e il professor Morabito ha sottolineato il potenziale positivo dell’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale, ad esempio nell’ambito della sanità per la diagnosi precoce di malattie o per lo studio di malattie rare; nel campo della ricerca scientifica; nel settore delle investigazioni; nel supporto alle amministrazioni.
Gli uomini possono essere in grado di prendere decisioni più corrette grazie alle informazioni che derivano dai processi di apprendimento automatico; ad ogni modo è necessario un approccio etico e responsabile nell’utilizzo di queste tecnologie.