“Dall’indignazione all’impegno. Strade nonviolente per uscire dal sistema” – Presentazione Corso

“I” come indignazione. Ma anche “I” come impegno. Perché non basta un moto di sdegno, sia pure legittimo, per andare oltre un sistema non più sostenibile. Occorre l’assunzione personale di responsabilità per iniziare a costruire un cammino nuovo. È questo il senso e l’obiettivo del seminario interdisciplinare appena avviato all’Istituto di formazione politica “Mons. A. Lanza”, intitolato appunto “Dall’indignazione all’impegno. Strade nonviolente per uscire dal sistema”.
Come ha spiegato il direttore – prof.ssa Francesca Panuccio – durante la presentazione dei corsi, il percorso che si svolgerà quest’anno è in continuità col cammino formativo dello scorso anno. Il tema della nonviolenza merita un’attenzione speciale – ha sottolineato la Panuccio. E soffermarsi su un argomento già affrontato non significa tornare indietro, bensì continuare il cammino leggendo le urgenze e le necessità della città, ovvero dell’ambiente in cui viviamo e da cui non possiamo prescindere.
Una coincidenza piuttosto casuale – ha proseguito il direttore – ha voluto che, mentre si pensava a come presentare questo programma, intervenisse il provvedimento del ministro Cancellieri a sciogliere il Comune di Reggio Calabria. Questo ci ha fatto pensare che avevamo individuato l’urgenza del nostro territorio. Parole come indignazione e impegno – termini chiave del seminario di quest’anno – fanno parte di un sentire comune e probabilmente nascono per l’amore verso la città.

Tuttavia lo sdegno va incanalato in una costruzione di impegno, non può restare mera indignazione, deve trasformarsi in qualcosa di propositivo. Ciò perché ognuno di noi è chiamato a una responsabilità per gli altri, per chi non ha voce o ha bisogno di qualcuno che si faccia suo compagno di viaggio. Non possiamo ignorare che le ultime vicende della nostra città si collegano a situazioni precedenti e pesanti. E non possiamo fare a meno di confrontarci se vogliamo davvero tornare alle cause.
Un modo per leggere le vicende che si stanno verificando è quello di risalire ai motivi per i quali si è giunti a questa situazione. Di fronte a un fenomeno nuovo che mette in crisi l’andamento della vita personale o comunitaria, troppo spesso la tentazione è quella del “fare”. L’idea che basti fare è importante ma non può prescindere da una ricerca approfondita delle cause, ovvero dal fare analisi. In altre parole, si deve dapprima risalire ai motivi del problema e poi individuare le possibili soluzioni per riprendere il cammino.

A tal proposito l’Istituto propone un percorso (fatto di incontri, laboratori, testimonianze) che parte dal senso più profondo dell’uomo, dalle sue radici – di un uomo che è incarnato nella storia del suo tempo – per comprendere le cause che hanno condotto a una determinata situazione.

La scuola diocesana di formazione socio politica si offre, dunque, come luogo in cui ci si possa incontrare ma anche formare. Il senso che ha mantenuto l’Istituto sin dalla sua fondazione nel 1991 – ha infine precisato la Panuccio – è stimolare un libero confronto tra persone che vogliono crescere nella formazione della coscienza, aumentare il proprio spirito critico, con occhi di speranza e di apertura alla città.

Gli incontri che si susseguiranno a cadenza bisettimanale mirano, dunque, a suscitare interesse e curiosità verso tematiche che possono essere approfondite con professori e persone esperte. Chiunque volesse crescere nella propria coscienza di cittadino responsabile e coinvolto nella vita democratica della città, può iscriversi ai corsi dell’Istituto “Mons. A. Lanza” entro il 15 novembre.

Vittoria Modafferi