L’incontro sul tema “i giovani e Intelligenza Artificiale” del 31 gennaio scorso, presso l’Istituto di formazione politico sociale “Mons. A. Lanza” si è svolto nella forma di una tavola rotonda con l’ abile conduzione della professoressa Franca Panuccio che ha introdotto i relatori: l’assessore regionale con delega all’Istruzione dott.ssa Maria Stefania Caracciolo e la professoressa Marisa Monterosso, dirigente scolastica del Liceo Scientifico Alessandro Volta di Reggio Calabria. La scuola è capofila in città per la sperimentazione dell’IA sull’apprendimento, come testimoniato da un gruppo di allievi che ha partecipato attivamente all’incontro tra l’altro proponendo delle letture tratte dal racconto di Isaac Asimov “Chissà come si divertivano!”.
La prof.ssa Panuccio – nella sua introduzione – ha ricordato la nota di recente pubblicazione dei Dicasteri per la Dottrina della fede e per la cultura e l’educazione Antiqua et nova, testo finalizzato a orientare sulla conoscenza dell’intelligenza artificiale e sull’utilizzo delle applicazioni in senso rispettoso della dignità e delle vocazioni umane.
L’assessore Caracciolo è poi intervenuta sul tema della sfida educativa dei giovani, che oggi, in una società iperconnessa, richiede anche una formazione continua e costante della classe docente. Se è vero che l’intelligenza artificiale può essere considerata un motore di sviluppo, per il suo apporto in campo scientifico, medico, e per il supporto che offre nel mondo del lavoro e dell’istruzione, il suo utilizzo richiede tuttavia particolare attenzione e preparazione a causa dei rischi insiti nei diversi strumenti. Si pensi, ad esempio, all’uso di programmi per il calcolo probabilistico impiegati per prendere decisioni in ambito giudiziario, questione molto delicata.
Dal punto di vista normativo l’Unione Europea si è già dotata di un regolamento sull’intelligenza artificiale, con lo scopo di garantire che i sistemi di IA siano sviluppati e utilizzati in maniera responsabile, mentre in Italia è in discussione in Senato il disegno di legge che ne regolamenterà i diversi aspetti.
La relazione della professoressa Monterosso si è incentrata sul mondo dei giovani e della scuola, che deve supportare la loro formazione anche nel campo dell’IA, guidandoli a comprendere sia le applicazioni che le implicazioni di questa nuova tecnologia. Interessanti sono le applicazioni che favoriscono la personalizzazione dell’apprendimento o quelle che agevolano gli insegnanti nella correzione dei compiti e nella predisposizione di analisi predittive. Di contro ci sono rischi legati alla raccolta dei dati e alla gestione della privacy, il problema del divario digitale e della sovrapposizione tra vita online e offline.
Sono stati infine citati Padre Benanti e le sue riflessioni sull’”algoretica”, ossia lo studio dei risvolti etici connessi agli algoritmi, e il pensiero di Papa Francesco espresso nella lettera enciclica Dilexit nos, dove al punto 20 è scritto che «Nell’era dell’intelligenza artificiale, non possiamo dimenticare che per salvare l’umano sono necessari la poesia e l’amore».