I gruppi ecclesiali si incontrano per discutere sull’attualità politica

Ben 10 gruppi ecclesiali hanno risposto all’invito dell’Istituto di formazione politico sociale Mons. Lanza, diretto dal prof. Antonino Spadaro, partecipando alla discussione sull’attuale contesto politico nazionale e locale che si è svolta il 30 gennaio 2020.

I laici – ha ricordato il Direttore – possono muoversi su tre piani: spirituale/religioso, intermedio/prepolitico e temporale. Sui primi due piani devono muoversi in modo unanime e agiscono “in quanto cristiani”, potendo spendere il nome di Cristo e della Chiesa;

sul terzo piano (dell’impegno politico/istituzionale) agiscono invece “da cristiani”, e possono avere posizioni diverse, ma non possono spendere il nome di Cristo e della Chiesa (o ostentare suoi simboli, come un rosario, ecc.). Insomma, pur avendo differenti visioni, devono sempre evitare la strumentalizzazione del Vangelo.

Il rappresentante del l’AGESCI ha rimarcato che per un cristiano l’impegno politico deve essere concreto. Oggi la politica dimentica il suo valore di partecipazione e confronto e i giovani appaiono disorientati: serve più pacatezza, un dialogo leale e una maggiore capacità di ascolto.

Al tempo stesso i giovani vanno educati ai valori dell’integrazione interculturale, al servizio, al rispetto della legalità e alla responsabilità verso la natura e l’ambiente.

Il referente dell’Associazione Medici Cattolici nel suo intervento ha rilevato un’apatia generalizzata e uno scarso attivismo civico.

È la democrazia stessa ad essere in pericolo, se si pensa allo stato della sanità in Calabria. La politica deve inoltre occuparsi di sostenere le famiglie che assistono i malati.

     Per l’Azione Cattolica la buona politica nasce dalla “prossimità” e dalla ricostituzione di “comunità” che rendano attivi anche i luoghi di incontro ecclesiali, i quali talvolta appaiono invece “non-luoghi” e non come punti di aggregazione.

Nel contributo di Comunione e Liberazione è emerso che la politica non deve essere scontro ma confronto reale sui bisogni.

In Calabria la scarsa affluenza alle ultime elezioni ha denotato disinteresse e scarsa disponibilità alla partecipazione. Di contro ci sono però anche esperienze positive di impegno come quella di un gruppo di giovani architetti e ingegneri che ha scelto di rientrare nella nostra città e attivarsi sul territorio.

La CVX ha analizzato i dati delle ultime elezioni regionali per dimostrare come in Calabria un gruppo di potere locale ben organizzato e collegato al rispettivo gruppo nazionale determina le classi di potere.

Il dato complessivo degli astenuti è stato del 56%: tanti sono stati i voti nulli di protesta e molti elettori non hanno espresso preferenze per candidati.

Per i Focolarini l’impegno in politica coincide con la scelta di stare dalla parte degli ultimi, e con la mobilitazione per la pace, l’unità e la declinazione del principio della fraternità universale. Per questo è necessario praticare “l’estremismo del dialogo”.

Anche il MASCI ha riflettuto sull’ultima tornata elettorale, in particolare sulla scarsa conoscenza di programmi e liste fino a un mese prima dalla data prevista.

Sono state ricordate le linee di indirizzo da parte del Vescovo Morosini, che ha richiamato all’impegno politico, e anche la figura di Maria Mariotti, esempio positivo di donna in politica nella nostra città.

Secondo il relatore del MEIC la capacità di orientamento e il lavoro preparatorio per formare e favorire le vocazioni individuali competenti sono venuti meno a favore dei “gruppi di interesse”. Camminare insieme è faticoso sia in ambito ecclesiale che civile.

Per questo è necessario che alle parole de politici (e anche dei credenti) seguano i fatti. Occorre un cambio di paradigma, in cui il principio di sinodalità/collegialità sia la prassi.

Gli aderenti al Movimento di Rinascita Cristiana sono partiti da ricerche sociali nazionali che delineano uno stato di insicurezza e la precarietà nel mondo del lavoro, per affermare l’urgenza del rinnovato impegno politico dei cattolici.

Per questo sono stati richiamati i principi già espressi dal Concilio Vaticano II e i percorsi indicati da Papa Francesco.

L’UCID, che comprende gli imprenditori e i dirigenti cristiani, ha ricordato l’invito del Papa ad essere “creativi” nel realizzare nuove opportunità di lavoro.

È seguito un ampio dibattito, in cui fra gli altri sono infine intervenuti tre giovani corsisti dell’Istituto Mons. A. Lanza (E. Bolognese, I. Marraffa e F. Varrà), che hanno dibattuto sui temi dell’impegno politico giovanile, del pericolo della disinformazione e della spettacolarizzazione della politica e sulla scomparsa dei partiti di massa.

Nell’insieme si è trattato di un confronto utile e libero, destinato a continuare in futuro.

Stefania Giordano