Il problema del lavoro povero e precario

Stefania Giordano

Il dott. Vincenzo Musolino, ispettore del lavoro e vicedirettore dell’Istituto Mons. A. Lanza, il 13 dicembre 2024 ha dibattuto con i corsisti sulla problematica del lavoro privo di tutele e precario, tema purtroppo ancora attuale in Calabria.

Come si può immaginare un futuro per i giovani residenti nella nostra città, in assenza di una realtà che tuteli e garantisca i lavoratori, come sancito dall’art. 36 della Costituzione?

A tal fine – ha ricordato il dott. Musolino – è opportuno che sin dai primi approcci col mondo del lavoro si impari a saper leggere un contratto e una busta paga, che si conoscano le fonti normative e le tutele di base. L’Ispettorato del lavoro, in ogni città, svolge anche un servizio quotidiano e gratuito di informazione per i lavoratori.

Il lavoro sostanzia in sé la personalità e l’identità del lavoratore, e non può essere considerato come una merce qualunque: la retribuzione deve consentirgli una vita libera e dignitosa.

Purtroppo però sono stati accertati casi di imprenditori che lucrano e ottengono profitto pagando retribuzioni inferiori a quelli stabiliti dalla contrattazione, non versando i dovuti contributi previdenziali e utilizzando in maniera indiscriminata il falso part-time (cosiddetto lavoro grigio).

In queste condizioni non viene consentito al lavoratore di affrancarsi dallo stato di necessità e di creare per sé risparmio.

Altre forme patologiche riguardano: le intermediazioni fittizie nel rapporto di lavoro attraverso finti contratti di appalti di servizi da parte di cooperative o società a responsabilità limitata; le finte partite iva; il problema del caporalato dei migranti nelle campagne.

Ci sono poi fenomeni ancora più nascosti, come il lavoro nero, ossia l’impiego di lavoratori senza alcuna forma di contratto, diffuso nel territorio reggino. L’ispettorato del lavoro ha accertato casi di giovani assunti in nero nonostante potessero essere impiegati con un contratto di apprendistato professionalizzante, che consente nelle aree del sud di non dover pagare i contributi.

Il lavoro nero è sempre un lavoro insicuro anche perché privo delle tutele correlate, indicate dal testo unico sulla salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro (d. lgs. n. 81/2008), che prevede alcuni adempimenti obbligatori, come le visite mediche preventive e la frequenza dei corsi di formazione sulla sicurezza.

Una maggiore partecipazione sociale dei lavoratori ed un maggior attivismo sindacale – ha concluso il dott. Musolino – possono contribuire a difendere e tutelare i loro diritti.