Situazioni di disagio e scarsità di servizi nel territorio calabrese

Stefania Giordano

Il 16 febbraio 2024 nell’ambito della programmazione annuale dell’Istituto di formazione politico sociale Mons. Antonio Lanza, la professoressa Francesca Panuccio ha coordinato una tavola rotonda su “Situazioni di disagio e ‘finta’ presenza di strutture e servizi nel territorio calabrese”.

Di fronte a vecchie e nuove forme di disuguaglianza e alla necessità di assistenza di persone vulnerabili si è purtroppo assistito negli ultimi anni ad un inadeguato impiego della spesa pubblica in welfare nelle regioni meridionali e alla chiusura o riconversione di strutture di accoglienza, mentre andrebbe garantita la presenza strutturata di centri di sana progettualità e la formazione di coloro che vogliono impegnarsi per i soggetti più fragili.

Tra gli impoveriti o esclusi vi sono i rifugiati, i senza fissa dimora, i minori non accompagnati, i figli cresciuti in contesti criminali, le adozioni rifiutate.

A testimonianza dell’impegno nel settore dell’accoglienza nel territorio reggino sono intervenute le dottoresse Mariella De Martino, presidente dell’Associazione interculturale International House, e Bruna Mangiola, Responsabile della Casa di Lena.

La prima struttura, nata come centro interculturale no-profit, inserita adesso in un progetto pilota di corridoi umanitari per nuclei familiari di migranti e rifugiati, ha erogato per anni servizi di mediazione culturale, orientamento territoriale, formazione linguistica, supporto per le pratiche amministrative relative alla richiesta del permesso di soggiorno, per la ricerca di un alloggio, di un’occupazione, di assistenza sanitaria.

Per questi fini è stato necessario operare in sinergia con altre associazioni del terzo settore e con enti territoriali pubblici e privati, nonostante le difficoltà riscontrate nel riuscire a fare rete.

La gran parte delle famiglie accolte dall’Associazione International House ha scelto di rimanere a Reggio Calabria.

La Casa di Lena è un help center situato presso la stazione centrale reggina attivo dal 2014 nel contrasto al disagio sociale grazie al sostegno di diversi gruppi di volontari e della Caritas.

Ponendosi all’ascolto delle persone che vivono ai margini, i volontari apprendono quali sono i loro principali bisogni, e le supportano anche per la richiesta di documenti, di assistenza medica e legale: è stato attivato uno sportello di ascolto legale e l’iniziativa del “farmaco sospeso”.

Nonostante siano emerse gravi carenze pubbliche nei servizi, entrambe queste esperienze private di volontariato descritte ai corsisti dell’Istituto – ha commentato la professoressa Panuccio – sono segni di speranza per la nostra città, che meriterebbero la giusta attenzione.

Sono state inoltre richiamate le parole di Papa Francesco all’udienza del marzo scorso con i corridoi umanitari, quando nel suo discorso ai rifugiati disse che “L’accoglienza è il primo passo per la pace”.

 

Stefania Giordano