Urbanistica e rigenerazione del territorio

Stefania Giordano

Il 21 febbraio 2025 all’Istituto Mons. A. Lanza si è discusso di rigenerazione urbana, sviluppo sostenibile e governo del territorio con due docenti di Urbanistica dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria: Gabriella Pultrone, vice-direttrice dell’Istituto e Natalina Carrà, esperta in processi di valorizzazione e promozione dei luoghi e del loro valore identitario.

La pianificazione urbanistica – come ha puntualizzato la professoressa Pultrone – studia il fenomeno urbano nella sua complessità e assume una dimensione transdisciplinare: si occupa di spazi, infrastrutture, servizi collettivi, ambiente, tutela del paesaggio, relazione tra centro e periferia, rigenerazione dei territori e si connette ad altri aspetti quali la transizione ecologica e digitale.

Questa disciplina non si limita dunque all’elaborazione di piani, e all’approvazione e al controllo della corretta applicazione, anche se spesso è percepita dai cittadini come il mero insieme di procedure burocratiche all’interno degli uffici tecnici.

La rigenerazione urbana dovrebbe essere un vero e proprio progetto sociale e non solo un’operazione architettonico-urbanistica: non si può prescindere dal limitare il consumo di suolo (risorsa non rinnovabile), dalla riduzione dell’inquinamento atmosferico e dall’aumento degli spazi verdi nelle aree urbane.

Fondamentale è anche la partecipazione attiva dei cittadini, che può avvenire attraverso la creazione di una “mappa di comunità”.

Quale esempio concreto di recupero e rigenerazione di un piccolo centro abitato, è stato presentato dalla professoressa Natalina Carrà il progetto condotto sotto la sua direzione scientifica che ha interessato il comune aspromontano di Samo e il borgo antico di Precacore, che ne costituisce la parte storica.

Il laboratorio di progettazione esperienziale e culturale O_S(i)amoLAB, rientrante nel progetto “borghi e ospitalità”, attraverso convenzioni e partenariati istituzionali e soprattutto con il coinvolgimento diretto degli abitanti del luogo, intende realizzare iniziative di rivitalizzazione del territorio.

Se, grazie alla partecipazione a bandi per il recupero dei borghi, negli scorsi anni è stato consentito il restauro dei ruderi e sono stati finanziati diversi progetti di ricettività e rifunzionalizzazione di edifici, attraverso le attività del laboratorio prendono avvio quei processi di tipo sociale che di fatto realizzano le pratiche di rigenerazione.

Nel corso degli anni hanno partecipato alla progettazione anche gli studenti universitari del corso di Architettura, coinvolti con i laboratori residenziali di comunità.

È stata inoltre elaborata una mappa di comunità, con la quale gli abitanti del luogo hanno potuto rappresentare la loro visione del territorio, con la sua memoria sedimentata e i suoi saperi;

sono stati creati laboratori artistici, di teatro e altre iniziative culturali; percorsi di trekking e pellegrinaggi, contest fotografici.

Il resoconto dell’esperienza di valorizzazione del piccolo comune, situato sul versante ionico della città metropolitana di Reggio Calabria, è stato molto apprezzato dai corsisti presenti.