Rilanciare la campagna “ReggioliberaReggio” per promuovere il consumo responsabile

Libera

 

Il 5 marzo 2016, nell’ambito degli incontri previsti con i responsabili di associazioni impegnate sul territorio, i corsisti dell’Istituto superiore di formazione politico-sociale Mons. Lanza hanno dialogato con l’avv. Francesco Spanò, coordinatore reggino di “LIBERA (Associazioni, Nomi e Numeri contro le mafie)”, che era accompagnato da Anna Maria Laface.

Libera è un coordinamento di circa 1800 realtà tra associazioni, gruppi, scuole, presieduto da Don Luigi Ciotti e nato nel 1995 per continuare a sensibilizzare la società civile sul tema del contrasto alle mafie e sulla promozione dei temi della legalità e della giustizia. Il 7 marzo ricorrerà il ventennale dell’approvazione della legge 109/1996 sull’utilizzo sociale dei beni confiscati. Inoltre il 21 marzo si svolgerà a Messina la XXI Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie.

Tra le attività svolte da Libera: l’assistenza alle vittime di racket e usura, la costituzione di parte civile nei processi contro le mafie, l’adesione a campagne sui temi del contrasto alla corruzione (per es.: “Riparte il futuro”), ma anche di difesa dei diritti sociali (per es: a favore di un reddito di cittadinanza).

Si segnala, in particolare, che nel 2010 nella nostra città partì la campagna ReggioliberaReggio. La libertà non ha pizzo, per sostenere gli imprenditori vittime del racket delle estorsioni attraverso la promozione di un consumo critico. Vi aderirono subito circa 40 imprese, arrivate poi a 60 (dopo il dovuto controllo da parte della Commissione preposta da LIBERA e della polizia giudiziaria), ma in seguito non si riuscì più a coinvolgerne altre. Ovviamente alle imprese commerciali interessate, si richiede come condizione necessaria la pubblica dichiarazione di non essere prestanome di alcuno nella gestione dell’impresa e di non pagare il pizzo. I relatori, con grande franchezza e gentilezza, hanno esposto i problemi (di accertamento, anche più generale: regolarità dei contratti di lavoro, ecc.) che questa campagna ha suscitato. In ogni caso è difficile non rilevare la quantità di imprese che, al contrario, del tutto plausibilmente in questo momento stanno pagando il pizzo a Reggio, costatando anche un certo isolamento che questa importante iniziativa ha incontrato. Ciò conferma, se ce ne fosse bisogno, che molta strada resta ancora da percorrere nel nostro territorio per fare della lotta alla ‘ndrangheta un fatto di popolo.

Probabilmente è necessario far ripartire la campagna con un comitato di controllo che lavori a stretto contatto con le forze dell’ordine. Altrettanto utile risulterebbe promuovere la rigenerazione delle imprese sottoposte ad amministrazione giudiziaria, rendere effettiva l’istituzione dell’albo degli amministratori giudiziari e, soprattutto, lavorare affinché le giovani imprese – ossia quelle nuove – nascano libere da ogni condizionamento criminale.

L’Istituto superiore di formazione politico-sociale, da parte sua, cercherà di incrementare le proprie attività a sostegno della legalità (e giustizia), esaminando ancora le problematiche che Libera si trova ad affrontare in un territorio “di trincea” quale è Reggio Calabria.

Stefania Giordano