Padre Giovanni Ladiana, già Superiore dei Gesuiti e fondatore del Movimento Reggio non tace, ha partecipato al secondo incontro sulla “Riforma della Chiesa dopo Papa Francesco”, organizzato dall’Istituto Mons. A. Lanza.
La sua discussione ha preso avvio da una domanda: era questa la Chiesa voluta da Gesù?
La Chiesa, che per principio fondativo è la comunità di Gesù che segue la sola legge della carità e dell’amore, è pur sempre una organizzazione umana: tutte le volte che una società si è dotata di una struttura, la stessa ha finito spesso per diventare più importante dell’ideale da perseguire.
L’esigenza di una riforma della Chiesa e della Curia Romana è stata ritenuta necessaria da tutte le Congregazioni, per questo Papa Francesco, appena eletto, ha costituito un gruppo di Cardinali per lo studio di un progetto di revisione della Costituzione Apostolica.
Le scelte di vita del Papa gesuita sono testimonianze personali di sobrietà e umiltà; egli ha esortato semplicemente a far riferimento alla Dottrina sociale della Chiesa e al Vangelo. Con la lettera apostolica Evangelii Gaudium ha invitato ad una “nuova evangelizzazione” che realizzi concretamente gli insegnamenti di Gesù e la successiva enciclica Laudato si’ contiene la visione dell’impegno nel mondo attuale, fondato sulla responsabilità, contro la “cultura dello scarto”.
Quello che ci sta proponendo il Papa – secondo Padre Ladiana – è di “mettere i piedi nel cielo e le mani nel fango”.
Quest’anno, in Vaticano, si è svolto il terzo incontro internazionale dei movimenti popolari provenienti da diverse parti del mondo, al quale è stato invitato anche il Movimento RNT. Il Papa, in quell’occasione, ha definito i movimenti locali impegnati al servizio degli ultimi come “seminatori di cambiamento” e “poeti sociali” che camminano “verso un’alternativa umana di fronte alla globalizzazione dell’indifferenza”. Nell’attuale contesto storico, chi opera nel sociale è chiamato a rifondare le democrazie in crisi: il futuro dell’umanità è “soprattutto nelle mani dei popoli”.
Infine Padre Ladiana ha ricordato il Cardinale brasiliano Paulo E. Arns, deceduto il 14 dicembre. Quando divenne Cardinale, negli anni ’70, decise di vendere la Curia Vescovile di S. Paolo per distribuire il ricavato ai bisognosi e creare piccole cooperative, perché sosteneva che <<non prendere la parte dei poveri significava tradire il Vangelo>>.