Gli ultimi saranno i primi

La pietra “scartata” dai costruttori è divenuta testata d’angolo

La I parte, quella teorica, del programma 2015-16 del corso dell’Istituto Superiore di Formazione Politico-Sociale Mons. A. Lanza si è concluso con una lezione, svolta il 22 gennaio 2016, che racchiude nel proprio titolo – Gli ultimi saranno i primi. La pietra “scartata” dai costruttori è divenuta testata d’angolo – il significato complessivo del tema annuale: Contro la “cultura dello scarto”: dalla paura alla speranza. Padre Giovanni Ladiana, gesuita, ha inteso verificare, assieme ai corsisti, il significato attuale delle affermazioni del Concilio Vaticano II.

Papa Giovanni XXIII, con le encicliche Pacem inladiana-(17) terris e Mater et Magistra, fece appello a tutti gli uomini di buona volontà e ad una Chiesa “madre e maestra dell’umanità”, per consentire lo sviluppo di uno Stato sociale. Il “Papa buono” sentì l’esigenza di indire il Concilio, nel 1962, per avviare una seria riflessione sulla Chiesa che portasse al recupero del suo rapporto col mondo e della sua identità pastorale. Alla conclusione del Concilio, nel 1965, i vescovi che sottoscrissero il c.d. Patto delle Catacombe si impegnarono a vivere in povertà, a rinunciare a tutti i privilegi del potere e a mettere i poveri al centro del loro ministero pastorale.ladiana-(2)

Considerando che la Chiesa post-conciliare di fatto ha trascurato il tema della Chiesa povera, il 16 novembre 2015 un gruppo di sacerdoti, religiosi e laici provenienti da tutta Italia, si è riunito a Napoli per rinnovare il Patto delle Catacombe, forti del richiamo di Papa Francesco alle centralità di “una chiesa povera e dei poveri” e dell’esortazione, attraverso l’enciclica Laudato si, ad ascoltare anche “il grido della Terra”. Il rinnovato Patto delle Catacombe impegna a “scegliere l’opzione per i poveri, gli esclusi, gli scarti, a scoprire Cristo in loro”, ad “uscire dalle sacristie per camminare con gli scarti del sistema, imparando a coniugare sempre di più la nostra fede con la vita”. Oggi Papa Francesco invita ad interrogare la propria coscienza per comprendere la realtà e il vero fondamento della vita; per dialogare col mondo è necessaria, infatti, una coscienza formata e informata.

Padre Ladiana ha invitato, anche con l’ausilio di riferimenti biblici, a guardare allo stato attuale della nostra città, rendendoci conto che tutti i giorni qualcuno crea nuovi scarti e “uccide la speranza”. Per questo dobbiamo consapevolmente decidere da che parte stare.

ladiana-(19)Che significa dunque: «La pietra che i costruttori hanno rifiutata è quella che è diventata pietra angolare. Chiunque cadrà su quella pietra si sfracellerà ed essa stritolerà colui sul quale cadrà» (Lc 20,17s)?. Significa che se non recupereremo lo sguardo sugli “scartati”, ossia sugli ultimi, su chi non trova una via d’uscita alla sofferenza, inevitabilmente precipiteremo tutti. Ognuno, quindi, deve domandarsi in coscienza come sta rispondendo alla sofferenza odierna e su quali basi sta fondando la propria casa, le proprie relazioni.

Incontrare Dio, infatti, vuol dire guardare dove nessuno pone lo sguardo: «Questo Gesù è la pietra che, scartata da voi, costruttori, è diventata testata d’angolo» (Atti 4,11).

Stefania Giordano