Su alcuni rischi, forse mortali, della Democrazia Costituzionale contemporanea. Prime considerazioni

Sommario: 1. La democrazia: tanto insostituibile, quanto imperfetta.- 2. Difetti congeniti della democrazia: 2.1) il timore della “dittatura della maggioranza”; 2.2) l’opposto paradosso del “governo della minoranza”; 2.3) il respiro temporale corto; 2.4) la corruzione.- 3. La necessità di “limiti alla democrazia”, come a tutte le forme di potere con pretese di sovranità.- 4. I rischi attuali: a) Democrazia e difesa dai suoi nemici: il rischio del paternalismo.- 5. b) Democrazia e manipolazione del consenso: il rischio del populismo…- 6. (segue): Non serve “più” democrazia (quantità), ma “migliore” democrazia (qualità). L’inutilità di ricorrenti “scorciatoie” linguistico-concettuali: il caso della c.d. democrazia deliberativa.- 7. c) Democrazia e poteri forti economico-finanziari internazionali: il rischio della mera apparenza di democrazia.- 8. Conclusioni: “piccolo” è bello (democrazia locale), “grande” è brutto (governo pseudo-democratico del mondo).

 

1. La democrazia: tanto insostituibile, quanto imperfetta Che la democrazia sia il regime politico, o forma di Stato, che non ha alternative reali – e quindi che non esistano vie diverse effettivamente percorribili – almeno nelle società contemporanee più evolute ed avanzate, è difficilmente contestabile. Altrettanto incontestabile è, però, il fatto che anche la democrazia sia un regime pieno di difetti e soggetto a continui rischi mortali. Per questo non mancano i dubbi e le contestazioni sulle imperfezioni, vere o presunte, che caratterizzano tale forma di Stato: manifestazioni di insofferenza verso l’intrinseco «relativismo» della democrazia, ironie sull’«ottimismo universalistico democratico», critiche sulla «noia» dell’ordinaria vita democratica, accuse di «irenismo idillico e imbelle» della democrazia, ecc. fino al punto che si è parlato di «melanconia democratica»1 . Altri, di fronte alla decadenza delle democrazie occidentali, parlano di un ruolo di controllo e sorveglianza attiva contro governanti inaffidabili e, quindi, di «controdemocrazia» o «democrazia della diffidenza»2 . Altri ancora pongono l’accento sul graduale svuotamento della democrazia in senso oligarchico a favore delle grandi lobby inter-, trans- e multi-nazionali e parlano, piuttosto, di «post-democrazia»3 o di un tempo «dopo la democrazia»4 . In ogni caso, credo che difficilmente si potrebbe contestare il fatto che «tutte le presunte democrazie liberali esistenti sono altamente imperfette e sono ben lontane da ciò che sembrerebbe richiedere la giustizia democratica»5 , al punto che la democrazia appare «oggi più che mai svuotata di sostanza»6 . Nonostante tali teorie e preoccupazioni, la democrazia continua ad apparire il regime politico di gran lunga preferibile rispetto agli altri (cfr. § 3). Ma sarebbe sciocco, o ingenuo, non interrogarci con lucidità – e quindi in modo crudo, senza infingimenti o reticenze – sui limiti di tale regime politico. Pur molto sommariamente si cercherà, qui, di ricordare almeno alcuni difetti e rischi che la democrazia corre, tentando di indicare qualche pista percorribile per cercare di salvare, per quanto possibile e senza soverchie illusioni, tale regime dai suoi peggiori nemici, che non sono solo esterni ma purtroppo quasi tutti interni ad esso. È pur vero che, nella tradizione di studi dottrinali teorico-generali su Stato e diritto, non è consueto (quando non è considerato politicamente scorretto) soffermarsi sui limiti e sui difetti della democrazia, cosa invece necessaria se davvero abbiamo a cuore la sua salvaguardia. Queste problematiche mi appassionano da sempre, ed infatti talora mi trovo costretto a rinviare ad altri lavori. Ad ogni modo, essendo temi inesauribili, sento il dovere di precisare che spero di ritornarvi ancora in futuro, approfondendo o mettendo meglio a fuoco aspetti in questa sede appena accennati. S’intende, infine, che le opere qui citate nelle note (che a sua volta rinviano alle bibliografie in esse riportate) costituiscono solo una personale “selezione” fra le innumerevoli trattazioni esistenti in materia.

 

Rivista N°: 1/2017 DATA PUBBLICAZIONE: 26/01/2017

AIC  – Associazione Italiana dei Costituzionalisti

AUTORE: Antonino Spadaro

* Ordinario di Diritto costituzionale, Università Mediterranea di Reggio Calabria (spadaro@unirc.it) ** Relazione al convegno Costituzioni, Diritti, Europa. Giornate in onore di Silvio Gambino (Cosenza, 26- 27 ottobre 2016)