Le sfide etiche per lo spazio extra atmosferico

Stefania Giordano

Il 10 gennaio 2024 si è svolto l’atteso incontro in programma all’Istituto Mons. A. Lanza con P. Luciano Larivera SJ, assistente del centro Schuster di Milano e giornalista particolarmente attento ai temi dell’attualità e alle visioni di futuro. Ad introdurre il relatore erano presenti la direttrice Magda Galati, che ha ricordato la passata collaborazione del padre gesuita con l’Istituto, e il vescovo S.E. Mons. Fortunato Morrone, che ha invitato a riflettere sul nuovo paradigma del “pensare cosmico”, alla luce della fede.

In premessa padre Larivera ha asserito che la conoscenza è uno dei valori umani fondamentali e, pertanto, sapere ciò che avviene anche in campo spaziale risponde a questa esigenza.

Il relatore si è soffermato sia sui pericoli che sulle opportunità offerte dalle tecnologie legate all’uso dei satelliti, tra queste ultime in particolare quelle relative al mondo delle comunicazioni, dell’osservazione dei fenomeni atmosferici, utili per prevenire i danni causati da disastri ambientali, fino alla cosiddetta medicina spaziale. Tanti sono anche i pericoli, molti dei quali ancora sconosciuti: dai contrasti per l’accaparramento degli spazi nelle orbite per posizionare i satelliti da parte delle potenze mondiali e di nuovi attori privati, alla proliferazione di armi spaziali distruttive e tecnologie pericolose, dall’inquinamento luminoso e atmosferico al problema dello smaltimento dei detriti spaziali. Tutto ciò pone diverse questioni di etica pubblica, che stanno a cuore alla Chiesa, richiedendo nuove forme di regolamentazione internazionale, nel quadro di una collaborazione tra Stati chiamati a condividere i risultati delle ricerche.

Padre Larivera ha citato, fra gli altri, il Trattato internazionale sullo spazio extra atmosferico, che risale al 1967, quando le potenze mondiali in grado di utilizzare tecnologie spaziali erano solo due. Questo trattato stabilisce che non è possibile imporre la sovranità di alcuno Stato sullo spazio extra atmosferico; che le esplorazioni e l’utilizzazione devono essere condotte per il bene di tutti e che le ricerche scientifiche sono libere. Inoltre gli Stati contraenti dovrebbero rinunciare a posizionare in orbita terrestre armi di distruzione di massa e utilizzare la luna e gli altri corpi celesti a fini pacifici.

Attualmente il programma spaziale dell’Unione Europea 2021-2027 garantisce dati e servizi spaziali di alta qualità e un ruolo più forte dell’UE nel settore spaziale, ma il sistema spaziale americano (come quello cinese) è molto più avanzato e la stessa UE si affida ai vettori statunitensi per mandare in orbita i propri satelliti.

Durante il dibattito con i corsisti si è discusso, tra l’altro, del predominio monopolistico dell’imprenditoria privata nell’economia dello spazio e del possibile rischio che possa rappresentare per le democrazie un imprenditore innovativo e potentissimo nel settore tecnologico e delle comunicazioni (E. Musk) che vuole affermarsi anche come opinion leader politico.