Non una scuola in senso tecnico. Piuttosto un’opportunità per rafforzare la coscienza civile di chi vi partecipa. Così Francesco Manganaro – direttore dell’Istituto di formazione politico sociale “Monsignor Lanza” – ha presentato la scuola ai corsisti presenti, per l’inizio delle attività.
In un clima amichevole, tipico della scuola diocesana, ha preso il via il seminario interdisciplinare dal titolo Poteri e contropoteri – “Resistenza o resa”, filo conduttore dei corsi dell’anno sociale 2008-2009.
Una breve introduzione del professore, ha illustrato il senso delle scuole di formazione politica, nate negli anni ‘90 in concomitanza con Tangentopoli. «Scopo della nostra scuola – ha affermato – è accrescere la coscienza civile, in modo libero. Per questo organizziamo dei corsi sistematici che proseguono fino a maggio, cambiando, se necessario, la formula didattica. Anche quest’anno tratteremo un argomento, servendoci di seminari interdisciplinari. Perché la complessità attuale consente di esaminare un problema da diversi punti di vista e ambiti settoriali. Continuerà, inoltre, il Cineforum, che abbiamo ripreso lo scorso anno con buon successo. Alcune lezioni, infatti, saranno analizzate attraverso la proiezione di un film, che verrà discusso con un esperto nell’incontro successivo».
Le lezioni sono tenute da docenti universitari ed esperti nelle materie trattate, che svolgono questo servizio a titolo di volontariato. «Questo è un punto fermo della nostra scuola – ha tenuto a precisare Manganaro -. Come i corsisti non devono versare nessun contributo, anche i docenti insegnano gratuitamente. Credo che sia un segno importante in una società che chiede il contraccambio per qualunque prestazione».
Manganaro ha poi illustrato il corollario di attività che sono nate intorno all’Istituto, soprattutto servizi agli immigrati. “Sportello Amico”, il doposcuola per bimbi immigrati, la scuola di italiano per stranieri, la scuola per badanti, sono frutti di un impegno duraturo ed entusiasta. Impegno che ha recentemente portato alla nascita di un progetto di finanza etica di nome “Microdanisma”. L’iniziativa permetterà di finanziare, con piccoli crediti, microiniziative di giovani che vogliono investire nel lavoro. E sosterrà persone svantaggiate che altrimenti non avrebbero accesso al credito, perché prive di garanzie.
Un microcosmo aperto alle realtà fatte di povertà, emarginazione, teso a costruire una società più umana. E’ questo il volto dell’Istituto. “Esperienza arricchente”, l’ha definita Francesca Panuccio – docente di diritto privato comparato presso l’Università di Messina – , che ha portato i suoi saluti ai corsisti. Augurando un buon avvio di lavori, la docente ha sottolineato il carattere “atipico” della scuola, anche per le relazioni amicali tra insegnanti e corsisti, che vanno oltre il calendario delle lezioni. Lezioni che si sono aperte, tuttavia, nello stesso pomeriggio, con la conversazione del professore Antonino Spadaro. Scuola atipica, ma pur sempre scuola.
Vittoria Modafferi