«Se l’Istituto è rimasto in vita fino a oggi è perché ha una sua peculiarità». Così Francesco Manganaro, direttore dell’Istituto di formazione politico-sociale “Monsignor Lanza”, ha sintetizzato l’essenza della scuola diocesana. Che da quasi 20 anni offre il suo servizio all’intera cittadinanza. Nel giorno della presentazione delle attività e della reciproca conoscenza di docenti e corsisti – quest’anno particolarmente numerosi – il direttore ha voluto sottolineare fini e caratteristiche dell’istituto. «Ogni persona che viene qui ha un suo percorso, una sua storia. E noi non intendiamo inserirci sulla sua storia, insegnandogli qualcosa. Piuttosto cerchiamo di rielaborare insieme la sua storia personale, il suo vissuto, a partire dai contenuti teorico-didattici proposti ogni anno. Ciò che per noi è importante è rielaborare le vostre storie personali con noi. Che saremo a nostra volta provocati dalle vostre esperienze, e potremo così rielaborare ciò che abbiamo già acquisito. Questo è lo sforzo, il tentativo che si fa in questa sede da sempre. Mentre il “punto fermo” dell’Istituto è il suo essere luogo libero di discussione, dove ognuno può esprimere la propria idea».
Anche Francesca Panuccio, avvocato e docente della scuola, ha ribadito questo aspetto dell’istituto di formazione. «Credo che sia fondamentale avere un luogo alternativo in cui formarci e confrontarci. Ecco perché negli anni abbiamo strutturato i corsi con incontri che non sono lezioni in senso stretto, ma uno strumento per discutere e confrontarci su temi di fondo che vengono sviluppati da docenti ed esperti. Dalle tematiche e dalle persone con cui ci incontriamo vengono fuori stimoli sempre nuovi e diversi. Che si traducono anche in iniziative concrete a vantaggio – oserei dire – di tutta la città. Perché l’impegno non è mai per se stessi ma per gli altri».
A dimostrazione della bontà di questa esperienza, Manganaro ha accennato alla pluralità di iniziative che ruotano attorno all’istituto – dalla scuola di italiano per stranieri a “Sportello amico”, servizio di consulenza legale per migranti, dalla presenza dell’associazione Microdanisma che si occupa di microcredito, alla scuola per badanti. «Si tratta di attività nate o dall’esigenza maturata da ex allievi di impegnarsi per gli altri, o da gruppi che ospitiamo e con cui condividiamo le iniziative. Se l’istituto è presente da molti anni è perché ci sono tante persone che sentono il bisogno di dialogare insieme per costruire una società più giusta». E per chi avvertisse l’esigenza di riflettere e approfondire certe tematiche, e di formarsi in modo libero, potrà farlo partecipando al seminario interdisciplinare che ha come titolo La degenerazione del processo democratico. «Abbiamo scelto questo tema per la sua peculiarità e attualità – ha concluso Manganaro. La crisi di democrazia che stiamo vivendo non poteva sfuggire alla nostra attenzione».
Vittoria Modafferi