Proposte di riforma nella vita ecclesiale: quale ecclesiologia al tempo di Papa Francesco?

ecclesiologia al tempo di Papa Francesco?

Che cos’è l’Ecclesologia?

Secondo la definizione dell’Enciclopedia italiana, è: “La dottrina circa l’esistenza, la costituzione, le note o caratteristiche individuanti della Chiesa”.

Si comincia a usare questo termine all’interno della Chiesa nel 1.301, in un opuscolo di Egidio Romano intitolato: <De ecclesiastica potestate>. Poi si comincia a parlare di: <Conciliarismo ed ecclesiologia. Di: <Pienezza di potestà>, di: <Ecclesiologia apologetica, di: <Trattazione “sacramentale e misterica”, di: <Chiesa “Madre”, di: <Chiesa “Corpo di Cristo”> e infine di: <Chiesa “Popolo di Dio”>.

In poche parole ho racchiuso la storia dell’Ecclesiologia, ma non è di questo che parleremo stasera, ma di quello che sta succedendo in questo tempo, dall’avvento sul soglio pontificio di Jorge Mario Bergoglio sj, Papa Francesco.

Pensare all’Ecclesiologia che c’è nella mente di Francesco è pensare automaticamente al Concilio Vaticano II. Molti pensavano che un altro grande profeta contemporaneo, il Cardinale Martini, quando diceva che ci volevano almeno 70 anni per realizzare il progetto realizzato nell’astratto dal Concilio, forse voleva dire che c’era bisogno di un altro Concilio. Niente di tutto questo: lui affermava semplicemente che per realizzare concretamente le grandi intuizioni del Concilio terminato proprio 51 anni fa, era necessario un lungo tempo. Forse, se fosse diventato Papa, Martini, avrebbe velocizzato i tempi, ma non è stato così. È diventato Papa il gesuita Jorge Mario Bergoglio, che al Concilio non ha partecipato perché ordinato sacerdote solo nel 1969.

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Il 16 novembre 1965, 42 Vescovi firmarono nelle Catacombe di S. Domitilla, a Roma, il cosiddetto <PATTO DELLE CATACOMBE>, per sancire l’impegno di realizzare una Chiesa povera per i poveri, su spinta di un Vescovo brasiliano di nome Helder Càmara. Pochi giorni dopo la sua elezione, il 16 marzo 2013, Francesco riproponeva, parlando ai rappresentanti dei mass media, il tema di una Chiesa vicina alle fasce sociali più emarginate, ai diseredati, agli indigenti, a chi subisce soprusi e ingiustizie. “Riconoscendo Cristo in queste persone, 42 presuli vollero firmare, 50 anni fa, un documento, che poi venne sottoscritto anche da altri 500 Vescovi, per mettere in evidenza, nella Chiesa che si rinnovava, l’opzione per i poveri e per uno stile più sobrio”.

Diventato Vescovo di Roma, come si è presentato, ha subito comunicato una grande voglia di discontinuità, come obiettivo preciso. Una esigenza fortissima di discontinuità, rispetto alle drammatiche vicende che avevano tormentato gli ultimi anni del pontificato di Benedetto XVI, e avevano provocato una caduta in picchiata della credibilità della Chiesa non solo nel mondo laico ma anzitutto tra i credenti. Una Chiesa non più credibile dopo i tanti scandali affiorati, che provenivano da insabbiamenti metodici. Come ritornare ad una nuova credibilità?

Tutti si aspettavano che dal balcone si presentasse un Papa, con tanto di messaggio di auguri inviato eccessivamente presto e che all’autore di tale imprudenza è costata la carriera ecclesiastica… per fortuna. E invece ne spunta un’altro, sconosciuto ai più, che viene <quasi dalla fine del mondo>.

L’elezione dell’argentino Bergoglio ha messo in moto dei cambiamenti in maniera automatica. Il cambiamento è dovuto al patrimonio di fede, di cultura e di storia, che il nuovo Papa si è portato dall’America latina. Un cambiamento che potrebbe portare ad un profondo rinnovamento, ecclesiologico, spirituale e pastorale, della Chiesa. Molti, nella “vecchia Europa” temono i cambiamenti di un Papa che voglia imporre la “sua” visione di Chiesa, il “suo” modello religioso.

Francesco, pur non avendo partecipato personalmente, è il primo pontefice che da subito ha impostato la sua agenda di lavoro sulla realizzazione concreta del Concilio. Tutto cominciò nel 1968 a Medellìn in Colombia, alla IV Conferenza generale dell’episcopato latino-americano, dove si comincio a plasmare la Chiesa rimodellandola sugli insegnamenti del Concilio sul parametro esclusivo del messaggio di Cristo. Furono decise due OPZIONI FONDAMENTALI: 1) Opzione per la liberazione, intesa come sviluppo integrale dell’uomo; 2) Opzione per i poveri, non come scelta classista, bensì in nome della fraternità e della carità cristiana.

ecclesiologia al tempo di Papa Francesco?

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