La riforma degli enti locali derivata dalla l. 56/2014 (c.d. Legge Delrio recante “Disposizioni sulle città metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni di comuni”) è la prima ad essere analizzata all’interno del programma annuale dell’Istituto di Formazione Politico Sociale Mons. A. Lanza.
Il 21 ottobre 2016 la prof.ssa Gabriella Pultrone, docente di Urbanistica dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria, e il geologo Vincenzo Pizzonia hanno relazionato nello specifico su rischi, prospettive e sfide della costituenda città metropolitana di Reggio Calabria, che entro maggio 2017 subentrerà alla Provincia in tutti i suoi rapporti attivi e passivi.
La prof.ssa Pultrone ha invitato a riflettere sul ripensamento del ruolo della città che implica tale riforma: la costruzione di un progetto per un’“area vasta” – caratterizzata da unitarietà, attrattività e competitività – necessita l’eliminazione di procedure ridondanti, la creazione di economie di scala e il coordinamento delle risorse, per pervenire ad una maggiore efficienza ed efficacia delle spese. Dopo un’attenta analisi delle potenzialità del territorio, si può pervenire ad un’idea di città come motore di sviluppo. Occorre far leva su quattro ambiti chiave: pianificazione territoriale; riqualificazione urbana; sostegno all’innovazione; mobilità e trasporto pubblico. Gli attori di questo processo sono le istituzioni pubbliche, i cittadini, le forze imprenditoriali e produttive e anche le altre città metropolitane, in una prospettiva di connessione e scambio di conoscenze.
La visione strategica porta a considerare il territorio “policentrico” in un unico sistema: per esempio, nell’ambito territoriale reggino le fiumare sono viste come una sorta di porta di accesso verso l’entroterra e il Parco Nazionale d’Aspromonte rappresenta un’enorme ricchezza per le aree interne. Inoltre, nella prospettiva di una città metropolitana dello Stretto con la dirimpettaia Messina, a maggio scorso è stata istituita una conferenza permanente interregionale per il coordinamento delle politiche nell’”area dello Stretto”.
Il geologo Pizzonia ha riaffermato che nelle molteplici dimensioni della vita urbana si richiede un approccio integrato e ha fatto riferimento al concetto di “ecologia integrale” espresso nell’enciclica Laudato si’ di Papa Francesco e alla Carta di Lipsia del 2007.
Lo Statuto della città metropolitana di Reggio Calabria (che sarà approvato entro gennaio 2017) sarà lo strumento che definirà il modello di governance, mentre il Piano Strategico e il Piano Territoriale Generale saranno gli strumenti fondamentali per realizzare una “smart city”, ossia una città intelligente.
Il geologo ha ricordato che il Quadro Territoriale Regionale Paesaggistico è stato deliberato il 1 agosto 2016 e che – per un verso o per l’altro (PON metro 2014-2020, ecc.) – arriveranno centinaia di milioni di euro per la Città metropolitana: si tratterà, dunque, di usare gli strumenti normativi predisposti per un efficace gestione delle risorse. In questo quadro, è’ necessario un processo di rigenerazione urbana, perché il territorio reggino presenta una situazione urbanistica compromessa, un elevato rischio geologico e un forte degrado ambientale.
Infine, il relatore – richiamando il lavoro svolto in questo senso dal Laboratorio Politico / Patto Civico – ha fatto appello alla partecipazione alla vita sociale, perché nelle prospettive di sviluppo offerte dall’istituzione della Città Metropolitana di Reggio Calabria risulta indispensabile l’apporto di una società civile forte e responsabile.
Stefania Giordano