Laboratorio Politico… verso le elezioni . “Servono nuove idee per vincere le elezioni?”

Riprendere l’abitudine di lavorare insieme. Di ragionare e confrontarsi. Di scambiare idee e affrontare la fatica del dialogo. È probabilmente questa la via da percorrere per uscire dall’attuale momento di crisi e di scoramento. Lo ha ribadito Magda Galati – docente dell’Istituto di formazione politica “Mons. Lanza” – durante un laboratorio svolto con i corsisti della scuola. L’incontro è stato un momento di riflessione e di elaborazione di idee in vista delle prossime elezioni regionali. La docente ha invitato i presenti a svolgere un lavoro di gruppo, per fare emergere le materie considerate imprescindibili per ogni programma elettorale.

«Oggi – ha affermato la Galati – si parla troppo di persone o situazioni che sono al centro di scandali. C’ è inoltre la tendenza a fare propaganda su contenuti che poco o nulla hanno a che fare con le elezioni regionali, che non sono cioè di competenza delle regioni». Ecco perché ha sollecitato i corsisti a riflettere sui punti e sulle urgenze che dovrebbero essere prioritari nei programmi elettorali, prima, e nella successiva legislatura, poi. Così, dopo il lavoro svolto in gruppo, i corsisti si sono confrontati sui temi considerati improrogabili.

Molti i punti convergenti. Sanità, occupazione e sviluppo, sostegno alla famiglia, valorizzazione delle risorse naturali e riqualificazione del territorio. Sono queste  le tematiche di cui la Regione Calabria dovrebbe occuparsi, secondo i ragazzi del “Lanza”. Ma anche fisco, gestione dei rifiuti e formazione delle risorse umane. Unanime l’auspicio di un corretto utilizzo dei fondi comunitari per sostenere progetti d’impresa sul territorio. In questo modo la Regione potrebbe incoraggiarne l’insediamento e controllarne poi l’operato, ha sostenuto la Galati, che ha ricordato come molte cooperative nate al Sud siano un modello da non sottovalutare.

In Sicilia, ad esempio, esistono gruppi di giovani che prendono in consegna terreni abbandonati, li coltivano, li curano prevenendo gli incendi ecc. Così si usufruisce di una risorsa che altrimenti sarebbe inutilizzata, e, mettendosi insieme, si crea una opportunità nuova di lavoro. Questi progetti, inoltre, vanno spesso a cozzare con gli interessi della mafia, perché tali meccanismi affrancano le persone, sostengono lo sviluppo e tolgono, così, potere alla criminalità organizzata che gestisce il territorio anche a livello agricolo. Gli stessi atti intimidatori contro queste cooperative sono meno distruttivi, perché non riescono ad abbattere un processo ormai avviato, grazie anche ad un’ampia rete di solidarietà di cui godono a livello nazionale.

Infine i corsisti hanno rilevato la necessità di  un cambiamento culturale che deve partire dal basso e coinvolgere tutti i cittadini, per spezzare i legami perversi tra elettorato e classe politica. Che,  a sua volta, è chiamata a maggiore rigore morale e trasparenza se vuole essere credibile. A conclusione dei lavori, la docente ha fatto notare come sia importante la partecipazione attenta e concreta a questi momenti di riflessione e di proposta. Basta una sola idea nuova – ha precisato – messa in comune e confrontata  con gli altri, a far sorgere un movimento.

«Dovremmo riprendere l’abitudine – ha infine concluso la Galati – di ragionare insieme e di confrontarci. Perché insieme si può venire fuori dai momenti più bui, come quello presente, in cui si nota un furto di speranza a danno delle giovani generazioni. Invece grazie al dialogo e al contatto con le altre persone e con gli altri gruppi, si può costruire qualcosa di positivo. Certo, il dialogo è faticoso, per questo la lite, l’insulto e l’offesa imperano ad ogni livello. Ma soltanto dal confronto può nascere il riscatto, e anche la nostra terra può migliorare. Credere che possa venire qualcuno “da fuori” a salvarci sarebbe utopistico». Se non ingenuo.

 

Vittoria Modafferi